lunedì 21 febbraio 2011

Il depliant della Marocca di Casola

Per un prodotto di nicchia come la Marocca di Casola, ricco di qualità e valori aggiunti è fondamentale essere accompagnato da materiale che possa renderne più efficace la conoscenza. Soprattutto quando il mercato di riferimento diventa quello Nazionale.
Quello che segue è il depliant della Marocca di Casola, con i suoi contenuti e le sue informazioni.
Accompagna la Marocca in tutti i suoi viaggi e spesso riesce a portare qualche turista, amante del buon cibo e della vita sana, fino a Casola ed al Forno in Canoàra.


La Marocca di Casola. Il pane dei pellegrini della via Francigena

Cos'è la Marocca di Casola?
E' un segno prezioso della cucina montana che torna. Un cibo unico e singolare. E' un piccolo pane, dall'impasto di farina di castagne (70%), di grano (30%) e patate lesse. Gli ingredienti, dal 2009, verranno tutti dal territorio (ma già le castagne e le patate lo sono, da ora). E' un prodotto culturale rarissimo e perciò è un Presidio Slow Food. Essa viene prodotta a Regnano di Casola da un solo produttore, un giovane che ha costruito, appositamente, un nuovo forno: Fabio Bertolucci.

Fabio Bertolucci e (è) la Marocca

Fabio Bertolucci, il giovane, e Fabio Bertolucci, il vecchio. E' questa la chiave della rinascita della Marocca. Il vecchio, figlio di una dinastia di contadini “colti”, appassionati di cultura (come il padre Eugenio), artista del legno, ha trasmesso “naturalmente” al nipote, che ha il suo stesso nome, come da tradizione, l'amore per la terra, la montagna di Regnano, fra Garfagnana e Lunigiana, da dove si vedono, nelle giornate terse, le Cinque Terre. Il sapore del salmastro e l'odore del fieno, della terra arata, il suono del bosco e dell'acqua, il senso del freddo e del caldo, il gusto delle cose buone e diverse. Il sapere è passato dal nonno al nipote che riprende a produrre  la Marocca di Casola, uno dei cibi più singolari d'Europa.
Lo impara dalla nonna Sara e dalle donne di Regnano, ove sono molti i forni che fanno il pane. E' nella notte dei tempi la sua ragione di essere. Le praterie di Tea, i castagni sopra Regnano, terre longobarde, solcate dai pellegrini lungo la Via del Volto Santo, verso il labirinto di Lucca o Pontremoli, nell'antichità, nel medioevo, nell'età moderna hanno prodotto le basi della Marocca: le castagne, il grano, le patate, l'acqua. Il sale aggiungeva l'antico legame col mare di Luni che già i pastori transumanti conoscevano. Due culture si incontrano quando la Marocca sposa l'Acciuga. Quassù vive ancora lo Spirito della Montagna e Fabio ne è un celebrante: la Marocca è il segno di un'intensa, antica cultura, un'identità che supera il tempo e arriva da noi perché si riprenda a sperare e operare per la nostra Montagna.

Il Pane dei Pellegrini
Potremo chiamarlo così: il Pane dei Pellegrini, perché chi cammina sulla via Francigena e decide di raggiungere Lucca per la sua straordinaria variante chiamata la Via del Volto Santo,  passa fisicamente davanti al Forno in Canoàra, dove si fa la Marocca, a Regnano. Un po' di riposo ed un pane che si abbina a eccezionali sapori, Presidi Slow Food o prodotti arcinoti nella cucina italiana e europea.
Vi diamo un consiglio, con Lorenzo il Magnifico, che governò Regnano e Casola, terre toscane:
Chi vuol essere lieto, sia, del doman non c'è certezza.
Come si usa la Marocca…
Per esser, dunque, lieti prendete una Marocca di Casola, tagliatela fine con un coltello affilato da salumi (senza seghetta). Tenetela in bocca e sentitene il gusto, di base, come si fa con un vino, e poi decidete con che cosa abbinarla.
La possiamo abbinare con le acciughe di Monterosso, legandoci alle Cinque Terre? Qui il dolce, l'amaro e il salato si fondono delicatamente, e sorprendentemente con un bicchiere di bianco della Madonna dei Colli, un Candia o un Cinqueterre. La mangiamo con il Lardo di Colonnata e cogliamo lo sciogliersi del grasso salato col dolce più asciutto della Marocca? Qui ci vuole un bel rosso. La gustiamo con la cioccolata (ogni tipo va bene!)? Qui si tocca l'eccelso della colazione. La mangiamo con il Prosciutto di Parma o il Parmigiano Reggiano, legando i Parchi? Facciamolo ed è il trionfo del gusto. La Marocca è una base, un'umile base, che regge il sapore di tutto, anche l'olio ed il miele della Lunigiana DOP.
Godiamone il gusto. Non ci può essere ristorante che non l'ha nel menu, non ci può esser serata fra amici riuniti in cui si vuol fare una bella figura, con la nostra cultura, se non c'è la Marocca, assieme ai companatici detti ma anche diversi (miele della Lunigiana DOP, formaggi, salumi).
Vi diamo un consiglio: comprate una Marocca e scegliete un abbinamento a seconda del vostro umore (più dolce o salato), chiamate gli amici a casa vostra, scegliete un buon vino della Lunigiana e la sera sarà di buon gusto, profonda, intelligente, gradevole e giusta.

Chi la produce
La Marocca è prodotta da un solo fornaio, Fabio Bertolucci, membro dell'Associazione di Produttori Lunigiana Amica, Castello di Terrarossa (Comune di Licciana Nardi). E' valorizzata da un apposito Comitato per la Valorizzazione.

Dieta mediterranea e contadina
La Marocca è un pezzo di dieta mediterranea: è ricca di fibre, vitamine e sali minerali. Portatela in tavola ogni giorno.

Un prodotto di classe
Oggi, il Presidio Slow Food La Marocca di Casola sta diventando un prodotto di classe da portare sul tavolo come segno culturale. Lo si può trovare in ristoranti o negozi che fanno tendenza secondo il nuovo gusto della ricerca culturale nel cibo.
Dove si trova la Marocca
La Marocca si trova già in molti negozi e supermercati delle Province di Massa Carrara, La Spezia e Lucca. Può esser spedita su prenotazione. Inviando una mail vi indicheremo il punto più vicino dove comprarla. lamaroccadicasola@email.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Dove si produce
La Marocca si produce a Regnano (Comune di Casola in Lunigiana) presso il “Forno in Canoàra” di Fabio Bertolucci. Tel.3406899209, http://lamaroccadicasola.blogspot.com

Ingredienti e caratteristiche
Farina di castagne, farina di grano, patate lesse, lievito madre e lievito di birra, sale, acqua. Cotta nel forno a legna. Peso mezzo kg. Colore scuro, sapore e profumo dolce. Dura una settimana.

Come si arriva in Lunigiana e a Regnano

A Regnano (Casola in Lunigiana) si arriva uscendo ai caselli  di Aulla o di Lucca. Da Aulla (km. 35): SS 63, poi verso Casola, SR 445, fino al bivio per Regnano. Da Lucca (km 65): SR 445, dopo il Passo Carpinelli, fino al bivio per Regnano.

PROVINCIA DI MASSA-CARRARA
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SETTORE AGRICOLTURA E FORESTE
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Tel. (+39) 0585 816576/567/555 - Fax (+39) 0585 816550
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