Ore
19:00 di domenica 3 novembre.
Attendo
che l'evento umbro di FESTIVOL mi riservi ancora qualche
soddisfazione e per questo mi trovo in piazza con tante altre persone
ad aspettare che i bambini estraggano i numeri della lotteria
organizzata, il cui primo premio è un auto a metano con la quale
avevo già preventivato di fare un rientro ecologico a Regnano.
Avevo
fatto 30 grazie ai tanti successi e agli apprezzamenti ricevuti e
speravo nel 31 ma, ahimè, non sono stato io il fortunato vincitore.
Trascorro qualche minuto a litigare con la sorte avversa dopodiché, ripreso il controllo dei miei pensieri torno propositivo e comincio a pensare a cosa avrei potuto ancora fare per aggiungere un altro buon risultato al week end.
In
realtà, già prima di partire sapevo che ci sarebbe stato qualcosa da
fare che sarebbe stato più importante dell'esito dell'intera
manifestazione: si trattava di una visita.
Da
tempo infatti ho il piacere di relazionarmi con uno dei ristoranti
più prestigiosi di Perugia: La Lumera, da sempre un locale
molto titolato che anche quest'anno è inserito nella guida Slow Food
“Osterie d'Italia”.
Per
questo contatto importantissimo devo ringraziare Edmondo Colliva,
un grandissimo imprenditore italiano nonché fiduciario di una
condotta Slow Food molto attiva, quella di Sarzana (La Spezia).
Edmondo,
che mi vuole bene e sostiene da sempre me e la Marocca, durante una
delle sue trasferte lavorative in Umbria ha parlato di noi ai
proprietari del locale, Roberto e Antonio, promuovendoci con
l'entusiasmo che sa mettere in tutto ciò che fa.
E
lui stesso si adopera per spedire loro la Marocca in omaggio.
E'
così che, pochi giorni dopo, ricevo la telefonata di Roberto che mi
dice di averla apprezzato molto e che è interessato ad inserirla
nel loro menù.
Ne
resto molto felice e mi adopero per soddisfare il prima
possibile la richiesta di Roberto.
Devo
ammettere che a volte mi capita ancora di trovarmi un po'
impreparato, specie quando a darmi una mano sono veri e propri
vulcani come Edmondo, capace di creare contatti e opportunità come
solo i grandi imprenditori sanno fare. E dunque ho fatto un po'
aspettare Roberto e Antonio, in quanto sto ancora perfezionando il
confezionamento della Marocca e lavorando sul nuovo listino.
Ma, per presentarmi all'altezza della situazione, ho pensato che sarebbe stata un'iniziativa intelligente fare loro visita in occasione della mia trasferta nella loro bella città.
Ecco
perché, smaltito il disappunto per l'esito della lotteria, ho deciso
di visitare La Lumera, che distava soltanto una ventina
di chilometri, oltretutto sulla strada del ritorno.
Oltretutto
proprio per l'ora di cena...
Entro, e quello
che mi si presenta davanti è un bellissimo locale, arredato con un
forte riferimento alla cultura del luogo, con fotografie in bianco e
nero alle pareti: immagini di vita e scenari che richiamano tempi
passati, che raccontano la storia di questi posti.
Ad accogliermi è Antonio. Ci presentiamo ed è ben contento di rivedere la Marocca di Casola...
Mi
fermo a cena e tra un piatto, l'altro, ed un buon bicchiere di vino
(la Lumera vanta anche un'ottima cantina) facciamo quattro
chiacchiere e siamo subito in sintonia: Antonio, che è un po' più
giovane di me, 30 anni contro 32, ha una bellissima energia e devo
dire con gran piacere che inizia a capitarmi sempre più spesso di
relazionarmi con altri giovani che come me hanno intrapreso
iniziative in linea con il concetto di qualità ed i valori della
tradizionalità.
Antonio
mi ha confidato, da ristoratore, che è un po' faticoso reperire i
prodotti di nicchia che loro cercano di avere nei menù, perché
spesso i produttori si rivelano piuttosto carenti per quanto riguarda
l'attenzione all'aspetto commerciale.
Mi
rendo conto: da produttore vero so che tendiamo a concentrare energia
e passione nel realizzare i capolavori gastronomici-culturali che
manteniamo vivi, ma non posso fare a meno di condividere il suo
pensiero. Il mio impegno e obiettivo è proprio quello di dare alla
Marocca lo sviluppo che merita e quindi so di dover lavorare bene
anche sotto l'aspetto commerciale e comunicativo, in modo da
presentare il Forno in Canoàra
come l'azienda solida e superfunzionale che voglio che sia, ed avere
sempre clienti e collaboratori soddisfatti.
Da
Antonio ricevo anche ottimi consigli su certe modalità di
confezionamento, e riesco così a comprendere le sue esigenze e le
caratteristiche che per lui deve avere e mantenere un prodotto per
poterlo utilizzare e proporre al meglio. Fino ad ora avevo ascoltato
tecnici dell'alimentazione molto in gamba ed affinato l'impasto con
veri maestri panificatori ma non avevo ancora considerato il punto di
vista del ristoratore, cioè di colui che fa conoscere in modo
squisito il prodotto, portandolo in tavola.
Questa
sarebbe stata una mancanza imperdonabile, per fortuna scongiurata.
E
come ci siamo detti prima di salutarci, noi che crediamo in quello
che facciamo, proponendo prodotti e piatti che non sono solo pietanze
ma che raccontano anche storie, storia e cultura, dobbiamo
lavorare insieme.
Alla
fine sono riuscito a fare 31.
Anzi,
32!!! Considerato che ho cenato benissimo, con un antipasto di
presidi Slow Food tra cui crostino di Marocca di Casola con Biroldo
della Garfagnana ed un piatto di ravioli ai porcini degni del
sottobosco lunigianese.
Ed
ho pure strappato un prezzo eccellente.
Credo proprio che con la Lumera la Marocca di Casola si sia prenotata un posto a tavola nella bella Umbria...
Eccomi con Antonio
ed ecco
uno dei menù che si possono apprezzare a la Lumera
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