E' arrivata la settimana della Fiera
Nazionale del Marrone che si tiene ogni anno nel mese di
ottobre a Cuneo, un evento al quale la Marocca di Casola partecipa
come ospite ormai da molte edizioni.
So quindi che mi si prospettano giornate molto impegnative e, per non trovarmi in difficoltà, dedico la mattinata del lunedì ad organizzare tutto il lavoro da fare.
Mentre sono impegnato nella lettura
delle mail, ne trovo una davvero importante, di quelle che mi fanno
pensare che sono sulla strada giusta e che il mio lavoro sta dando
dei buoni frutti.
A scrivermi è Alessia, una studentessa al secondo anno del Corso di Laurea Magistrale in Promozione e Gestione del Patrimonio Gastronomico e Turistico presso l'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Bra), l' Università fondata da Carlo Petrini, patron di Slow Food.
Alessia sta elaborando un progetto
nell' ambito della materia “Geografia dei Terroir”: il suo
lavoro, che deve riguardare il rapporto tra paesaggio, prodotto e
territorio, prende in esame la Lunigiana, e a questo proposito mi
chiede se può venire su a Regnano a conoscere me e la Marocca.
Come dire di no?
Sono proprio queste le situazioni che
mi ricordano il vero senso della mia iniziativa imprenditoriale con
il Forno in Canoàra.
L'unico problema che si presenta, è che Alessia si trattiene in Lunigiana solo per questa settimana.
Inizialmente pensavo che non sarebbe stato semplice trovare il giusto tempo da dedicare al nostro incontro, impegnato com'ero con la produzione per la fiera del Marrone; sapevo, tuttavia, che questa visita aveva un significato importante, infatti ricevere visite al Forno in Canoàra è quanto di più bello avrei potuto desiderare, quando qualche anno fa, con tutta la paura del caso, mi domandavo se aprire un forno a legna a Regnano potesse essere una buona idea e una prospettiva di sviluppo per il mio territorio.
E così, fisso l'appuntamento con Alessia nel pomeriggio di un mercoledì di produzione full-time.
Lei arriva puntuale ed io la accolgo in
un forno già pieno di profumatissime marocche e, anche se c'è un
po' di disordine, visto che è arrivata proprio nel momento della
estrazione della brace dal forno a legna, non ci fa caso nonostante
si sia ritrovata ben presto piena di polvere
.
Oltre alla pulizia del forno, Alessia
ha assistito anche all'infornamento della Marocca e alla sua cottura,
e ha potuto quindi raccogliere molte informazioni e del buon
materiale fotografico per il suo lavoro.
Ovviamente non poteva andarsene senza
fare una foto anche con me, ed eccomi qui con questa ragazza giovane
e bella, che ho nominato portavoce della Marocca di Casola all'
interno della sua prestigiosa Università.
Mi aspetto, ovviamente, che parli
sempre bene di me e della Marocca e spero che possano esserci nuovi
progetti e nuove occasioni per interagire con un organo così
importante.
Mentre le marocche cuocevano ci siamo
spostati all'aperto, e nella luce brillante di un bel pomeriggio
autunnale di campagna abbiamo chiacchierato piacevolmente fino a
quando, al momento della sua partenza, le ho fatto dono di una
meravigliosa Marocca appena sfornata e ci siamo salutati.
Sono certo che Alessia farà un
bellissimo lavoro considerato l'entusiasmo con il quale sta portando
avanti questo interessante progetto così importante per lei,
e ora anche per me.
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